Lettera in occasione di un ritrovo tra amici per promuovere i “braccialetti arancio fluo”
Un saluto all’Orange, anche se dubito siate vestiti d’arancione….
Ho chiesto un permesso speciale, mi sono teletrasportato..
Anche se non mi vedete sono lì con voi. Ho però dovuto promettere che a fine festa, farò rientrare ogni atomo del mio corpo, anche se ho il sospetto che un paio si faranno uccel di bosco…
Come patto, dai, non è poi così male.
Io nel frattempo mi godo un raro mare di colore.
Un colore che, neanche a farlo apposta, s’ottiene mescolando due colori primari, i colori della Roma: giallo e rosso…
Ho il sospetto ci sia lo zampino di quel marpione di Joe (Tacopina).
Ora sono lì, libero, senza catene, senza recinzioni…
Seppure astemio bevo il mio aperitivo analcolico mangiandomi ovviamente, la buccia del limone, con la faccia e l’espressione indotta da quel aspro sapore…
Se vi va balliamo. Non lo nascondo: sono strafelice..
Non c’è cosa più bella dell’essere circondato da un gruppo d’amici veri, riuniti e spensierati, col solo scopo di divertirsi, senza secondi fini, gettando i problemi a mare (anche se dovremo andare fino ad Ostia…), un mare coi sorrisi al posto delle onde…
Cavolo, ora che ci penso, sono io il motivo dell’incontro!
Mi lusinga un mondo..
Una confessione: ho rotto una promessa…
Invece d’un paio, ho deciso di lasciare qualche migliaio d’atomi con voi, nascosti in quei braccialetti arancioni…
Io in contropartita ho rubato una parte di voi, la porto nel cuore…
E’ il vostro sorriso, che come fosse Maestrale, mi sta già rinfrescando il viso..
Non sapete quanto ne avessi bisogno..
Continuate a ballare..
Anche quando smetterà la musica..
Un bacio..
Chico