Lettera al Quotidiano di Ferrara e alla città

Lettera al Quotidiano di Ferrara e alla città

Settembre 11, 2020 0 Di .

Al Quotidiano di Ferrara ed alla città

Cari lettori,
Ferrara, ricca di storia, è stata una città importante della mia gioventù.
Sono stato istruttore di vela al Lago (da non confondere col fratellone più conosciuto, lido) delle nazioni.
Credo fosse l’estate del 1978, poco dopo il sale su Cartagine…
Cercavo di spiegare l’uso dell’Optimist ( la 500 fiat delle barche a vela) e del più voluminoso pachiderma Caravel.
Insegnavo la mia passione, i nodi marinari e la rosa dei venti, ad ambiziosi ragazzini che sognavano di emulare le imprese di Colombo e Magellano.
Con un po’ meno sorriso, ricordo le zanzare formato elicottero… Arrivavano in formazione nube al tramonto. Attila, al confronto, era topo Gigio.
Ricordo il calore umano della gente locale che mi accolse come uno di loro, sebbene fossi trentino..
Ricordo la solidarietà dei miei colleghi.
L’entusiasmo dei cadetti, imperturbati dal regime semi militare del programma.
Fu su quel lago artificiale che feci i miei primi passi (più che evoluzioni) col windsurf… Quando la pratica di quello sport ai più sconosciuto, era ancora a livello empirico.
Esisteva l’attrezzo, mancavano le istruzioni per l’uso.
Chi l’avrebbe mai detto allora che sarei riuscito a raggiungere l’Eliseo di quello sport.
Uno sport che oltre alla mia passione, divenne parte integrante della mia vita.
Sono convinto che se non fosse stato per quel periodo estivo coi rigori d’accademia militare, non sarei riuscito a raggiungere traguardi preposti solo nei miei sogni.
Io sono la prova vivente che i sogni s’avverano, non bisogna mai aver paura di sognare l’impossibile…
Anni più tardi quel sogno si è trasformato in un incubo, un peso che tuttora mi affligge.
Per alleggerire la sofferenza, rivivo il passato e riesco ancora a sorridere..
Chico